Il 24 maggio 1915 l'Italia dopo essere uscita dalla Triplice Alleanza, entrava in guerra a fianco di Francia e Gran Bretagna contro l'Impero Austro-Ungarico(*).
Dalla sua corrispondenza risulta che nei giorni successivi il cap. Luigi Sacco era a Firenze con frequenti ritorni a Roma, finché il 22 giugno fu trasferito in territorio dichiarato in stato di guerra e cioè a Udine dove era il comando supremo e dove arrivò il 24 giugno per ricevere istruzioni e per essere inviato al Gran Quartier Generale dell'esercito francese che aveva fissato la sua sede nell'hotel Gran Condè di Chantilly.
Sacco arrivò a Chantilly il 1 luglio 1915; obiettivo della missione era quello di concordare con i francesi le modalità della radio-intercettazione e della decrittazione dei messaggi intercettati.
Sacco rimase a Chantilly per un mese e ritornò in Italia il 3 agosto; l'accordo era che le stazioni RT italiane dovevano intercettare le trasmissioni radio austriache per conto del servizio crittografico francese. I messaggi intercettati dovevano essere inviati ai francesi che li avrebbero decrittati e rimandati agli italiani.
Nei mesi successivi Sacco si occupò principalmente dell'organizzazione di un servizio di radio-intercettazioni muovendosi tra Roma e Udine; il 5 ottobre 1915 si trasferì a Codroipo dove fu stabilita la sede dell'ufficio RT di radio-intercettazione.
Nel frattempo, gli accordi con i francesi non andavano tanto bene sul fronte crittografico; i messaggi inviati in Francia per la decrittazione venivano restituiti con mesi di ritardo e spesso non venivano restituiti per niente, come Sacco stesso ricorda nella appendice storica del suo Manuale di Crittografia del 1947:
La nostra organizzazione crittografica data dalla primavera del 1916 quando chi scrive, dopo essere stato presentato al G. Quartier Generale Francese nel luglio del 1915 (dove non ebbe alcuna speciale istruzione crittografica), venne incaricato del servizio di intercettazione radio per conto del servizio crittografico francese, che avrebbe dovuto inviare le decifre dei radio intercettati. Fu in seguito all'esito negativo di questa collaborazione, alla quale accenna il Gen. Marchetti a pag. 158 del suo volume, che allo scrivente venne affidata, dal detto Generale, la istituzione di un Ufficio crittografico presso il Comando Supremo, onde sfruttare direttamente le intercettazioni che invano da molti mesi si inviavano in Francia.