Cronologia di Luigi Sacco
1916, nasce l'ufficio crittografico italiano
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Dal quaderno di appunti di Luigi Sacco (1916)
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Nasce il reparto crittografico dell'esercito italiano

Lasciato il 31 ottobre l'ufficio RT di Codroipo Sacco il 1 novembre era a Padova e il giorno dopo arrivava a Roma. In una lettera alla moglie datata giovedì 2 novembre 1916 scriveva:

Sono giunto stamane a Roma dopo un viaggio discreto e sono andato a vedere il mio nuovo ufficio e ne sono abbastanza soddisfatto. Secondo quanto ti scrissi ieri da Padova, partirò domani sera per Codroipo dove conto di fermarmi sabato e domenica.[...] Poi sarò ad impiantare il nuovo ufficio a Roma e mi occuperò di cercare il nido che ci deve accogliere. Una notizia non cattiva, a Roma sarò in borghese essendoché l'ufficio ha carattere riservato; questa notizia tienila per te e non la comunicare nemmeno a papà e mamma. Spero di stare abbastanza bene a Roma, per quanto non potrò godere della stessa libertà di Codroipo. L'ufficio è in un bel palazzo centralissimo ma guarda nel cortile, per quanto questo sia molto ampio. Perciò procurerò di avere un bell'alloggio che mi compensi della minore bellezza dell'ufficio.

Il su citato bel palazzo era in via Nazionale e l'ufficio era mimetizzato da ufficio commerciale; non conoscendo il tedesco aveva scelto prima di tutto due irredenti che avevano una buona conoscenza di quella lingua: Tullio Cristofolini di Trento e Mario Franzotti di Gorizia, oltre al poliglotta prof. Remo Fedi. A capo dei radio-intercettatori e goniometristi era il cap. ing. Franco Magni.

Sul fronte dei messaggi militari Sacco si dedicò con grande energia, passando giorni e notti insonni, alla decrittazione dei messaggi austriaci e tedeschi(*); per citare le sue stesse parole nel Manuale di Crittografia:

Vogliamo solo ricordare il decrittamento del cifrario campale austriaco, nonché del diplomatico, e segnalare quello del cifrario navale di cui le chiavi di sovracifratura cambiavano ogni due settimane al più, e venivano ricostruite, dopo alcuni giorni quelle a tabella, e dopo poche ore quelle a chiave additive. Notevoli risultati si sono ottenuti contro i cifrari tedeschi, a trasposizione semplice e doppia, usati nei settori balcanici e nel traffico del Danubio.

La debolezza dei cifrari usati dall'esercito italiano

Molto più difficile fu per Sacco convincere i comandi supremi ad abbandonare i cifrari semplici ma poco sicuri (tipicamente il cifrario militare tascabile, variante del Vigenére) che venivano ancora usati dall'esercito. Gli veniva obiettato che i cifrari proposti erano troppo complicati e richiedevano troppo tempo per la cifratura. Solo dopo la disfatta di Caporetto di fronte all'evidenza che i cifrari italiani venivano tranquillamente decrittati dal nemico, ci si decise ad adottarne di nuovi e più robusti.

I successi crittografici valsero a Sacco la promozione a maggiore nell'aprile 1917 e a tenente colonnello per meriti eccezionali nel maggio 1918. Nel giugno 1918 i successi del reparto crittografico diedero un aiuto importante alle battaglie del Montello. Un successo spesso ricordato fu quello della decrittazione dei crittogrammi di Conegliano.

Ma il giugno 1918 fu dolce-amaro per Luigi Sacco: la gioia per la ricordata promozione e per questi successi furono turbate dalla morte del fratello minore Umberto caduto sul Montello nella battaglia del solstizio il 21 giugno 1918 e in seguito insignito della medaglia d'oro al valor militare. A Umberto Sacco sono ancor oggi dedicate una via ad Alba e una via sul Montello (la terza presa in comune di Nervesa della battaglia).

Una volta finita la guerra Sacco si trovò di fronte alla scelta se proseguire la carriera militare o sfruttare l'esperienza acquisita in campo crittografico in altri settori dello stato, ma alla fine la nomina a direttore dell'Officina di trasmissioni dell'arma del Genio sciolse in lui ogni dubbio.



Fonti bibliografiche e collegamenti



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L'episodio è ricordato dallo stesso Sacco nel suo Manuale di Crittografia e poi ne La guerra dei codici di D. Kahn e nel più recente Decrypted Secrets ... di F. L. Bauer X
L`Italia il 24 maggio 1915 aveva dichiarato guerra solo all'Ausria-Ungheria, non alla Germania. Il governo italiano non voleva rovinare i rapporti commerciali con la Germania, che pure era alleata dell'Austria; ma alla fine il 28 agosto 1916 arrivò anche la dichiarazione di guerra alla Germania. X